domenica 2 luglio 2017

La Materassaia


La materassaia è colei che si dedica a fare o rinnovare i materassi. Un mestiere, questo, anche al femminile, nonostante fosse faticoso e richiedesse molta praticità e prestanza fisica. La storia del materasso è lunga prima di arrivare ai materassi di oggi, veri e propri “strumenti sanitari”, quali il materasso a molle (ortopedico), ad aria, o quello “ergonomico”, in lattice naturale, anallergico e antibatterico… È una storia che parte dal giaciglio di foglie secche, coperte con pelli di animali, del neolitico, ai mucchi di rami di palma collocati agli angoli della casa degli Egiziani (3000 anni a.C.), ai sacchi di stoffa ripieni di fieno, lana o piume degli antichi Romani (200 anni a.C.). La parola materasso, viene dall’arabo maṭraḥ (col significato di “posarsi, gettarsi sopra”). Fu attraverso le crociate che gli europei impararono a dormire su cuscini poggiati a terra, come era consuetudine tra gli arabi. Nel rinascimento venivano riempiti con paglia, baccelli di pisello sgranati o, per coloro che potevano, con piume di uccelli, e cominciarono ad essere collocati su reti di corda, o su strisce di cuoio tese su telai di legno, sollevati da terra. Nel 1871 Heinrich Westphal inventò il materasso a molle, che non ebbe un immediato successo e nel 1873 Sir James Paget, inventò quello antidecubito ad acqua. Noi tutti ricordiamo i materassi di lana che andavano rinnovati almeno una volta all’anno, quando veniva la materassaia che li vuotava, lavava la lana e una volta asciutta la faceva “cardare”, ricomponendola nel grande involucro di tela sistemato sopra a delle tavole sostenute da due cavalletti di legno. E mentre ricostruiva il materasso, fermava la lana passando da parte a parte questo grande sacco con un lungo ago che si trascinava uno spago sottile, ma molto resistente. E ricordo la sensazione di fresco e di pulito che si provava la prima volta che si dormiva tra le lenzuola candide del materasso rinnovato.

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