venerdì 7 luglio 2017

Vieste, Gargano, Italia


Vieste è la cittadina più orientale del Gargano, meta preferita per le Vacanze, trasformatasi in seguito alla crescita del turismo, conservando comunque l'antica caratteristica agricola e peschereccia. Capitale del turismo nel Parco Nazionale del Grargano, celebre per il suo Pizzomunno. Un gigantesco monolito, protagonista di una tenera leggenda d'amore.

Vieste è incastonata come una perla, pronta ad offrirsi ai suoi visitatori. Dormiente e fatata appare sotto i vigili occhi del possente Castello, fatto costruire da Federico II di Svevia. Poco sotto la vigorosa fortezza, sorge la Basilica Cattedrale, pregevole esempio di arte romanica, costruita tra i secoli X ed XI edificata nella parte più alta del centro medievale della città, all’interno, è custodita, la statua lignea di Santa Maria di Merino del quindicesimo secolo, venerata da tutti i fedeli del luogo.

Il Campanile della Cattedrale di Vieste Il quartiere medievale nel centro storico di antichissime origini, si snoda con stradine strette e sinuose talvolta congiunte da delicati archi, tra case bianche e pendenti scalinate, sfociando nello spettacolare quartiere della “Ripa”, proiettato sull’immenso mare azzurro. Il centro storico dalla sommità del Castello declina e si allunga sino a “Punta San Francesco” mostrando nella sua bellezza un suggestivo scenario.

Vieste, è luogo di ricordi storici e di leggende, di vicende tra mito e storia come il celebre “Pizzomunno“, un gigantesco monolito, alto circa venti metri, protagonista di una tenera leggenda d’amore.

Monumenti e luoghi d'interesse

Vieste fu sede vescovile tra il 993 e il 1817. Tra le costruzioni principali, come in altre città pugliese, si ricordano innanzitutto la Basilica Cattedrale romanica e il Castello, entrambi oggetto delle cure di Federico II di Svevia dopo che i veneziani avevano arrecato grande danno alla cittadina.

La Concattedrale sorge in una delle zone più alte di Vieste, circondata da edifici poco meno alti. Il suo impianto tipico del romanico pugliese si ritrova in perfetta armonia con il campanile della chiesa, non particolarmente slanciato, ma sapientemente progettato in stile barocco dopo un crollo nel 1772. La chiesa, Basilica a tre navate, reca tracce di continui adattamenti sovrapposti nel corso dei secoli. Nel complesso, rimane molto poco della struttura originaria medievale. Come le altre cattedrali della zona, è dedicata alla Maria Assunta.

Il Castello, massiccia costruzione fatta edificare dagli Svevi, domina il profilo della città vista da lontano con la sua figura imponente. A pianta triangolare, si distingue dagli edifici e dal paesaggio circostante per il suo colore bruno, e si erge a strapiombo sulle rocce calcaree che danno sul mare. Le tre punte del suo perimetro sono rinforzate da caratteristici bastioni a punta. Fu danneggiato durante le incursioni veneziane e durante la prima guerra mondiale. È attualmente usato dalla marina militare italiana.

Nei pressi di queste costruzioni si trova la Porta ad Alt, caratteristica per l'arco acuto. Costituiva l'ingresso principale della città.

Pizzomunno

All'inizio della spiaggia detta del Castello, ovvero quella a sud del centro abitato, si erge, quasi a guardia di Vieste, un monolite alto circa 25 metri chiamato Pizzomunno che è il simbolo stesso della cittadina garganica. Ad esso sono legate alcune leggende, spesso diverse l'una dell'altra.

Si racconta che al tempo in cui l'attuale città era solo un villaggio composto da sparute capanne ed abitato da pescatori vi vivesse un giovane alto e forte di nome Pizzomunno. Sempre nello stesso villaggio abitava anche una fanciulla di rara bellezza, con i lunghi capelli color del sole di nome Cristalda.

I due giovani si innamorarono, amandosi perdutamente senza che niente potesse separarli. Pizzomunno ogni giorno affrontava il mare con la sua barca e puntualmente le sirene emergevano dai flutti marini per intonare in onore del pescatore dolci canti. Le creature marine non si limitavano a cantare, ma prigioniere dello sguardo di Pizzomunno gli offrirono diverse volte l'immortalità se lui avesse accettato di diventare il loro re e amante. L'amore che il giovane riversava su Cristalda, però, rendeva inutili le offerte delle sirene.

Una delle tante sere in cui i due amanti andavano ad attendere la notte sull'isolotto che si erge di fronte alla costa, le sirene, colte da un raptus di gelosia, aggredirono Cristalda e la trascinarono nelle profondità del mare. Pizzomunno rincorse invano la voce dell'amata. I pescatori il giorno seguente ritrovarono il giovane pietrificato dal dolore nel bianco scoglio che porta ancora oggi il suo nome.

La leggenda racconta ancora che ogni cento anni la bella Cristalda torna dagli abissi per raggiungere il suo giovane amante e rivivere per una notte sola il loro antico amore.

Varianti della leggenda vogliono che il nome della giovane sia Vesta o Vieste (legando così anche il nome della città a questa leggenda), o ancora vogliono che la bella fanciulla fosse figlia di una divinità marina che si opponeva all'amore con il giovane viestano e che per questo loro sentimento fu punita. Altre variazioni sul tema vogliono che la ragazza fosse la moglie di Pizzomunno e che fu assalita mentre attendeva sulla spiaggia il ritorno del compagno pescatore.

Bellezze naturali ed archeologiche

Lungo la costa è possibile ammirare alcuni trabucchi, antiche installazioni da pesca provviste di lunghi bracci in legno che sostengono una rete. È questo uno degli elementi storici che distinguono la zona garganica rispetto al resto della Puglia, per avvicinarla tendenzialmente alle province confinanti a nord (coste di Abruzzo meridionale e Molise).

I dintorni di Vieste si distinguono per la presenza di diverse attrattive turistiche di enorme interesse geografico e storico.

Vieste è sempre stata un punto di riferimento di primo piano per partenza ed arrivo alle Isole Tremiti, situate poco lontano a nord della costa.

Vale esattamente lo stesso discorso per la Foresta Umbra, che costituisce un patrimonio biologico inestimabile per l'Italia del Sud.

La necropoli paleocristiana La Salata, situata ad est della cittadina, è una delle più antiche e caratteristiche del bacino mediterraneo.

Il santuario di Santa Maria di Merino, situato poco lontano.

Le grotte scavate dal mare nella roccia calcarea del Gargano, che ha generato delle cavità e formazioni rocciose dalle forme più svariate e bizzarre. Ne è un esempio particolare il Pizzomunno. Lo stesso discorso vale per l'Arco di San Felice, scavato dall'erosione presso la strada per Pugnochiuso a sud di Vieste. Le grotte sono il risultato di fenomeni carsici, ma anche l'azione corrosiva di acqua marina e vento ha dato un contributo importante. Tra le grotte si ricordano la grotta sfondata, quella due Occhi, la grotta Rotonda, dei Pipistrelli, del Serpente, la Viola e la Smeralda.

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