domenica 24 settembre 2017

Dalla Muffa alla Penicillina


Penso che ancora molti di voi ricorderanno quella medicina prodigiosa, quasi introvabile e come avvolta dal mistero, che cominciò a diffondersi durante la seconda guerra mondiale: la Penicillina, farmaco ricavato da una normale muffa, il penicillium notatum. Correva l’anno 1928 e il medico scozzese, dott. Alexander Fleming (1881-1955), stava portando avanti delle ricerche per scoprire un rimedio efficace e non dannoso per l’organismo contro le infezioni da germi patogeni. Il suo laboratorio era solitamente ingombrato da una quantità di colture batteriche di cui il dott. Fleming non si disfaceva prima di averne verificato tutte le possibili reazioni. Insomma, ad occhi profani, il suo laboratorio appariva contraddistinto da un certo disordine e confusione entro i quali solo lui sapeva destreggiarsi. Così avvenne che una di queste colture, lasciata a svilupparsi più del necessario, fu invasa accidentalmente da una muffa. Il dott. Fleming notò che dove era arrivata la muffa, i batteri erano morti. Ripetendo l’esperimento ebbe la certezza che era la muffa ad uccidere i germi patogeni. Ci vollero ancora una decina di anni per mettere a punto il prodotto, ma all’inizio della seconda guerra mondiale l’antibiotico diventava il rimedio fondamentale contro le malattie infettive. Qualcuno ha detto che “il disordine è un ordine superiore, entro il quale solo pochi esseri superiori sanno districarsi”. In questo caso la sentenza si è dimostrata vera.

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