venerdì 27 ottobre 2017

ARTE: #BellissimePitture118

Opera d’arte di Edward Hopper


ATTRAVERSAI UNA CITTA' POPOLOSA 

Una volta passai per una città popolosa
imprimendomi nel cervello per un uso futuro
vetrine, architetture, tradizioni e costumi,
eppure ora di tutta quella città
ricordo solo una donna incontrata per caso
che mi trattenne in quel luogo per amore sincero.

martedì 24 ottobre 2017

Di tutto un po' #541


Ci si abitua a tutto 
Ed è a questo che non ci si deve abituare
Perché a ciò che ostacola la nostra felicità 
non ci si deve abituare 

La " CRESCENTINA " di Modena.


La CRESCENTINA e' un pane tipico di Modena e originario dell'Appennino Tosco-Emiliano. Tradizionalmente le crescentine vengono cotte in due stampi di terracotta chiamati "TIGELLE" con due foglie di castagno che le separano dalla terracotta. Potete anche cuocere le crescentine in una macchina elettrica o nelle tradizionali "cottole" utilizzate anche per i tradizionali borlenghi. Puoi riempire le crescentine con prosciutto crudo di Parma, mortadella, salame, il tradizionale lardo (strutto di maiale condito con rosmarino e aglio tritato) e Parmigiano Reggiano grattugiato.

CHE COS’È L’AUTUNNO?


C'era una volta un albero molto giovane che non sapeva che cosa fosse l'autunno. Una mattina vide una cosa molto strana: le rondini si stavano preparando a partire. Perché se ne vanno? - chiese l'albero a uno scoiattolo.

UNA VERA SCOPERTA: IL SUMAQ


Il sumaq è una spezia ricavata dai frutti essiccati e macinati della pianta del sommacco e poco conosciuta in occidente. È una spezia dal colore rosso scuro, con un intenso aroma di limone e di olive, dal sapore acidulo, che viene usata principalmente nei Paesi mediorientali. Si tratta di una spezia usata da millenni sia nell’alimentazione, sia in farmacologia.

LA TISANA CARMINATIVA: IL FINOCCHIO


I contadini di una volta per vendere il loro vino, infinocchiavano gli acquirenti, cioè offrivano loro del finocchio fresco prima che lo assaggiassero, perché non ne scoprissero i difetti e i cattivi odori: il sapore infatti del vino risulta molto più gradevole con il gusto del finocchio in bocca. 

LA ZUCCA


La zucca, con la sua forma bizzarra e talvolta poco piacevole, ha sempre ispirato paragoni molto impietosi, ad esempio con l’estremità pensante dell’uomo. Ci sono zucche che raggiungono il metro di lunghezza o i 20 kg di peso, o addirittura i 60 kg.

ANEDDOTO SULLA ZUCCA


Un contadino, seduto sotto una quercia, osservava una vecchia zucca, strisciante lì appresso, dalle foglie ormai ingiallite e dai frutti mastodontici. 

Nessuno ci pensa ma è cosi ...

Mangia 5 noci e guarda cosa succede al tuo corpo dopo 4 ore. Nessuno ci pensa ma è cosi ...

Ottobre (Poesia di Vincenzo Cardarelli)


Un tempo, era d'estate,
era a quel fuoco, a quegli ardori,
che si destava la mia fantasia.

venerdì 20 ottobre 2017

Samhain si avvicina!


La notte di Halloween sarà una notte perfetta per divinare, celebrare i nostri antenati e passare del tempo insieme ad amici e parenti, condividendo storie antiche e leggende.

E perchè no magari smangiucchiando qualcosa insieme mentre si vede un film horror.

Quint Buchholz (1957 a Stolberg nella Renania) è un autore e illustratore tedesco.


Quint Buchholz è cresciuto a Stoccarda e ha studiato dopo il liceo, prima di Monaco Storia dell'Arte presso l'Università Ludwig-Maximilians, poi all'Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera Pittura e grafici a Gerd Winner.

Pieve di Santa Maria Assunta (Neviano degli Arduini)

La pieve di Santa Maria Assunta, nota anche come pieve di Sasso, è un luogo di culto cattolico dalle forme romaniche situato sulla sommità di un colle nei pressi della piccola frazione di Sasso, appartenente al comune di Neviano degli Arduini, in provincia di Parma; appartiene al gruppo delle pievi parmensi.

giovedì 19 ottobre 2017

LE SETTE STELLE – LEGGENDA DEI PIEDI NERI

Un tempo c’era una giovane molto bella. Era rimasta orfana da molti anni e viveva col padre, sette fratelli e una sorellina. Tanti giovani volevano sposarla, ma lei li respingeva tutti. Aveva un orso come amante e lo incontrava di nascosto quando i fratelli andavano a caccia col padre; in questi casi andava a far legna nel bosco, lasciando la sorellina sola in casa.

Quando la sorellina crebbe notò che la sorella impiegava troppo tempo a prendere la legna, così un giorno la seguì e scoprì che era l’amante dell’orso. Corse a casa velocemente e raccontò al padre ciò che aveva visto. Il padre capì che era quella la ragione per cui la figlia maggiore non si voleva sposare; chiese aiuto a tutti i cacciatori e andò con loro nel bosco a uccidere l’orso. I cacciatori trovarono l'orso e lo uccisero.

Les Feuilles Mortes (Jacques Prévert)


Questa canzone "Les Feuilles Mortes" è stata scritta dal poeta surrealista francese Jacques Prévert. Nel 1945 Prévert scrisse il film "Le porte della notte" (un film di Marcel Carne - 1946), da un balletto "The Rendez-Vous" creato da Roland Petit nel 1945.

L'Amore


Allora Almitra disse: Parlaci dell'Amore.
Ed egli sollevò il capo e guardò i presenti, e una gran pace discese su di loro.
Egli parlò a gran voce:

Buongiorno mondo 🌍 di Anna Giordano


Il contadino brucia le erbacce nel suo campo.
Le formichine corrono, 
frenetiche, s'incrociano,
son là sul davanzale, 
intente a trasportare il cibo già da ore.

Ode al tortellino


Quale cibo sopraffino
è il felsineo tortellino:
dentro al brodo di cappone
te lo mangi in un boccone,
se poi metti panna o ragù,
te lo gusti ancora di più

lunedì 9 ottobre 2017

SICILIA E SARDEGNA: NON SOLO MARE

Noto, “il giardino di pietra”

Si distingue per la densità culturale dei monumenti, adorna com’è di edifici barocchi e di chiese fastose, a cui anche la posizione scenografica e le scalee maestose conferiscono teatrale grandiosità. Bellezza nata dall’orrore di un terremoto: abbandonata dopo il sisma del 1693, la città fu ricostruita nel 1703 e la pianta fu sviluppata secondo moderni criteri urbanistici.

Tra il dire e il fare…

A certa gente non si può mai credere! Dice una cosa, ma poi ne vuole fare un’altra tutta diversa!... è il pensiero del lupo in questa favola di Esopo...

C’era una volta un lupo, che uscì dal bosco e passò dietro a una casa.

Passò così vicino a una finestra, che sentì una voce parlare. Era la voce di una nonna che stava cullando il nipotino e gli diceva:

- Dormi, buono, non piangere, se no chiamo il lupo che ti mangerà!

Il leone che voleva volare

Un leone superbo è il protagonista di questa favola moderna di James Thurber...
Un vecchio leone sognava un paio d’ali d’aquila. Mandò dunque a dire all’aquila di andare a trovarlo e quando quella arrivò le disse:

- Voglio scambiare la mia criniera con le tue ali!

domenica 8 ottobre 2017

La scatola

Uno splendido rapporto d'amore tra madre e figlia,
 raccontato in questa antica favola giapponese...

Kimi Kimiko era una fanciulla splendida. Molte persone, per la perfetta rassomiglianza la confondevano con la sua giovane e bellissima madre, Hidena.

Kimi e Hidena si amavano profondamente, avevano identici gusti, identici desideri, identiche antipatie, identica voce. Si compiacevano di vestirsi con abiti uguali, si acconciavano i capelli neri e lucidi nello stesso modo. E stavano sempre assieme.

Hidena, la madre, cadde inferma. Sembrava, in principio, una cosa di poca importanza, ma il male andò aggravandosi e i medici, dopo aver escogitato le cure più sapienti, dichiararono che la povera signora non avrebbe potuto vincere il misterioso malanno. Hidena capiva che la sua strada terrena stava per finire.

Le tre statue

Ricca di insegnamenti questa bella favola che ci arriva dall'antica tradizione indiana...

Quando Kanan compì dieci anni, suo padre gli regalò tre statuette uguali. Il bambino ne fu sorpreso ed osservò:

- Sono tutte e tre uguali!?

- Sembrano uguali, ma non lo sono – rispose il padre.

Kanan guardò meglio, ma non riuscì a scoprire nessuna differenza fra le tre statuette: la stessa testa, lo stesso tronco, gli stessi arti e avevano pure la stessa espressione.

- Ma sono uguali! – insisté il bambino.

- Sembrano uguali, ma non lo sono – ribatté ancora il padre con un sorriso fine fine. Il bambino tacque e suo padre continuò:

- Sono talmente diverse che una rappresenta un uomo sciocco; l’altra un uomo sventato; l’altra ancora rappresenta un uomo saggio.

La volpe ingorda

Una volpe "ingorda" è la protagonista di questa bella favola...
C’era una volta una volpe che, girellando nel bosco, trovò le provviste lasciate dai contadini in un albero cavo.

Facendosi piccola piccola, s’infilò nella stretta apertura per non farsi vedere dagli altri animali mentre trangugiava quelle leccornie.

I calzini fantasia di Re Ferdinando

Re Ferdinando aveva una grande passione per i calzini...
C’era una volta un Re che aveva una grande passione per i calzini.

I suoi cassetti e armadi erano pieni di calze a righe, a pallini, di tutti i colori dell’arcobaleno. Se le faceva mandare da ogni parte del mondo. Quando la Regina vedeva arrivare a palazzo un’altra scatola di calzini, schiumava di rabbia:

La siepe e l’albero

A volte basta davvero poco per rinascere, magari l'aiuto di un buon amico...


Un Albero cresceva vicino ad una Siepe. L’Albero era un melo selvatico non molto alto, aveva i rami neri e storti e le sue meline aspre non le voleva nessuno. Si lamentava in continuazione e Siepe cominciava ad essere stufa. Anche in primavera, Albero continuava a mugugnare: – Vedrai stasera pioverà e quasi di sicuro anche domani. E poi domani si alzerà il vento, vedrai… magari mi spezzerà anche qualche ramo!

- Ma il vento di primavera porta il bel tempo – rispondeva Siepe.

Albero non ascoltava e continuava: – Quegli orribili uccelli cominceranno a farmi il nido addosso e a mangiarmi i germogli.

- Sono proprio stufa dei tuoi lamenti, se non hai niente di meglio da dire, faresti bene a stare zitto!

La leggenda del fiordaliso

Dall'Alto Adige arriva questa leggenda, 
che spiega l'origine di uno dei più bei fiori di Primavera...
In un castello dell’Alto Adige, viveva Drusilla, una principessa molto buona e bella, che aveva dei grandi occhi color del cielo.

Un giorno, un cavaliere si smarrì nei boschi e chiese ospitalità alla principessa che nel vederlo se ne innamorò. Il suo amore fu subito ricambiato e presto il cavaliere la chiese in moglie.

DOMENICA E LUNEDÌ (A. Brandardi/L. Zappa Banduardi)


No, non perdetelo il tempo ragazzi,
non è poi tanto quanto si crede;
date anche molto a chi ve lo chiede,
dopo domenica è lunedì.

giovedì 5 ottobre 2017

Renzo Montagnoli


La melodia della vita
Un giorno, fra un anno, 
fra due, quando non so,
ma crederai 
che la vita che hai
è solo un dono 
che mai potrai contraccambiare.

Curiosità sul gelato!

Il gelato ha parlato fin dalle sue lontane origini una sola lingua: l'italiano. E fu un italiano a cambiare per sempre il modo di gustarlo. L'emigrante Italo Marchioni, marchigiano d'origine, ricevette negli USA il brevetto del cono gelato. Era il 13 dicembre del 1903.

Marchioni era già conosciuto per le strade di New York, dove vendeva ghiaccioli al limone serviti ai clienti dentro bicchierini di vetro. La necessità di sostituire i bicchierini di vetro - che finivano per rompersi o che i clienti dimenticavano di restituire - portò inizialmente all'intuizione di un foglio di carta a forma di cono, utilizzato come contenitore del gelato.

domenica 1 ottobre 2017

IL LIUTAIO

Il liutaio era un artigiano che si occupava della costruzione e del restauro di strumenti a corda e ad arco, come il violino, la viola, il violoncello, il contrabbasso, e a pizzico, come la chitarra, il basso, il mandolino. Il suo nome deriva dallo strumento musicale, il liuto e la sua arte si definisce liuteria. Fare il liutaio presupponeva che l’artigiano avesse un grande amore per la musica e per l’arte, conoscenze tecniche e un’eccellente manualità. Il liutaio era un professionista che restaurava e costruiva dal nulla nuovi strumenti musicali con particolari abilità nella falegnameria, una buona cultura in musicologia e in storia della liuteria, e garantire così al cliente la certezza di possedere uno strumento dalla qualità eccellente e dalle caratteristiche uniche.

Etimologia della parola lavoro

La parola lavoro deriva dal latino labor (fatica, sforzo, pena, travaglio, dolore…) che insieme alle voci laborare, laboratio… si rifanno al latino labare (vacillare sotto un peso), tutte parole connotate da un significato negativo di fatica, pena, sofferenza. Lavoro in greco è reso dalla parola pónos con il significato di affannarsi, faticare, da cui anche il termine penía (povertà, indigenza, penuria). Anche nelle moderne lingue europee, come il francese Travail, travailler, lo spagnolo trabajo e persino il tedesco Arbeit, hanno lo stesso significato negativo di peso, affanno, sofferenza. Dal punto di vista etimologico, dunque, la parola lavoro appartiene all’universo semantico della povertà, della fatica e del dolore.

PESI E MISURE

Nelle ricette di cucina, a volte, vengono indicate delle misure approssimative come, ad esempio, mezza tazza, un cucchiaio ecc. In questi casi il dosaggio dipende dalla grandezza della tazza o del cucchiaio che scegliete. Ecco alcuni parametri che possono guidare nella misurazione di ingredienti forniti in unità di misura “da cucina” invece che nel sistema metrico decimale.

Spezie che suggeriscono vie per intuire perdute armonie...


Le spezie sono state conosciute, usate, amate fin dall’antichita’. Le usavano per rendere efficaci e gradevoli i medicamenti, per profumare cosmetici, per profumare l’aria, per onorare gli dei, e soprattutto per insaporire e arricchire i cibi. Si entra in un mondo assolutamente speciale, un piccolo universo a se’ stante, misterioso, profumato d’oriente, dove alambicchi, mortai, bilance, fornelli, ampolle, vasi decorati ricolmi di cardamomo, noce moscata, zenzero, coriandolo, pepe, cannella..ne sono i protagonisti.

I FIGLI


E una donna che reggeva un bimbo al seno disse, Parlaci dei Figli. 
E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.

Ti auguro tempo.


Non ti Auguro un Dono qualsiasi

ti auguro soltanto quello che i più non hanno

Gli inglesi e il tea delle cinque

Alle cinque in punto tutto si ferma per l'ora del tea,un istituzione che ha origini antiche per il popolo inglese,che consuma qualcosa come 48 miliardi di tazze di tea ogni anno!Il tea delle cinque,ovvero l'afternoon tea,è una tradizione il cui merito è da attribuire alla Duchessa Anna di Bedford che introdusse questa piacevole pausa tra le abitudini dell'aristocrazia inglese, nella prima metà del XIX secolo;siccome a quel tempo i pasti quotidiani erano solo due,la colazione e la cena,la Duchessa volle spezzare l'appetito di metà pomeriggio con uno spuntino intermedio,dove accanto ad una tazza di tea venivano serviti sia dolci che salati.L'afternoon tea di norma si consuma tra le 15.30 e le 17.30 del pomeriggio.

Giornata Internazionale del Caffè #InternationalCoffeeDay

International Coffee Day è un'occasione che viene utilizzata per promuovere e celebrare il caffè come una bevanda, con eventi che si verificano in luoghi in tutto il mondo. La prima data ufficiale era il 1 ° ottobre 2015, come concordato dall'Organizzazione internazionale del caffè ed è stato lanciato a Milano. Questa giornata è anche usata per promuovere il caffè del commercio equo e per aumentare la consapevolezza della situazione dei coltivatori di caffè. In questo giorno, molte aziende offrono tazze di caffè gratuite o scontate. Alcune aziende condividono buoni e offerte speciali con i loro fedeli seguaci tramite social networking. Alcune aziende del biglietto di auguri vendono cartoline d'auguri del National Coffee Day e carte libere gratuite.