domenica 4 febbraio 2018

Una poesia su Venezia.


E’ una favola su isole con torri e colonne.
Su onde tremanti c’e’ una riflessione di gondole.
Il dialetto gorgogliante come cinguettio di uccelli.
Venezia e’ un miraggio, un infinito mistero!

La piazza sbalordita ha aperto bocca!
La vista di Basilica in estasi mi blocca!
Apparsa come scatoletta bella, bella
E’ un tesoro di opale, oro, madreperla.

Quadriga d’oro dei cavalli e palazzi
Che sembran fatti di finissimi e delicati pizzi.
Il sole pomeridiano scalda le cupole bizantine
Fin a farle diventare argentine!

Mi agita questo incanto, mi inebriaca…
Le gobbe dei ponti ed i labirinti delle calli,
Le acque dei canali e le semioscurita’ delle chiese,
Venezia sembra un sarcofago con pietre preziose.

Immersa in sonnolenza fino al mattino,
Venezia, a volte, e’ un fantasma, a volte – viva!
E’ una Dea sorvegliata dal leone
Sul letto della notte e nello splendor del sole!

Ed ecco Venezia nel pieno Carnevale!
Non ti riconosco, bella, e non vale.
Con un berretto buffo, sotto una maschera strana,
Senz’altro di una magia qui si trattava.

E’ l’atmosfera di divertimento, festa, baldoria!
Dai fuochi artificiali la laguna brilla,
Sopra le cupole le serpentine stan volando,
E variopinti coriandoli vi stan girando!

Qui ognipermissione non e’ mica un peccato -
In tua allegria, cara, hai tutti superato!

Madlena Serdyuk

Nessun commento:

Posta un commento